L'Armonia di Dio!

Il Suo Amore ha suoni armonici tanto vari quanto potenti. per sentirli, bisogna vivere in sintonia costante e profonda con Lui.
Allora la sinfonia si sviluppa in variazioni molteplici nell'intimo del cuore che canta all'unisono con il Suo.
La voce della persona che sta cantando è fervore di santo amore! Dedicare a Dio
L'intimità con Lui non stanca e non affatica mai.
Chiamiamolo con fede e fiducia, e ritroveremo il seguito della melodia interiore.



venerdì 4 febbraio 2011

Nell'infinito anelo alla sua Luce....

Offrirei le mie virtù se li avessi…..
offro la mia misera scelleratezza...

Come infame egoismo siffatta.
Come penoso olocausto.
Ai piedi dell’altare del Padre delle Anime.
Ivi depongo il seme della pianta che non seppi coltivare….

Nel mantra infinito di buio, anelo la Sua Luce!

giovedì 3 febbraio 2011

La mia anima anela a Te!

Come nel primo mattino, le cime bianche di neve si lanciano a salutare l'aurora, così il mio cuore anela e ricerca il Tuo Volto Gesù e, rifulge di grazia. Qui come le vette all'aurora innalzo il mio spirito a Te...
e Tu, rivesti di gloria anche me, rendimi amore mio ardente di lode, ammantata d'amore...infiammata di fuoco. Avvolte di bianco candore le cime salutano il Sole loro Signore...io pure attendo il Tuo sorgere, con piedi alati io corro verso Te...verso il mio incontro d'amore eterno...Ascolta il mio canto di giubilo mio Re...é il mio cuore che si sveglia all'aurora con l'anima anelante dell'Amato!

Nuda luna....

La notte afferra di me e di te raggi di luna…..
polvere sulla mia bianca pelle,
polvere di te di me persa tra le stelle….
polvere d’amore che di sogni nutre
il cielo, buio, silente, nero,
nascosto nel suo mistero parla di te di me che le tue mani
appoggi forti,grandi sul mio viso splende e illumina
la buia notte questo amore, che urla il tuo nome

e profondo solca gli oceani, e nei cieli e nella
bianca enorme nuda luna penetra e risplende!

mercoledì 2 febbraio 2011

Perseveranza e pazienza...sempre, sempre!

La vita spirituale cresce e si approfondisce nella misura in cui restiamo uniti e fedeli a Dio e alla preghiera anche...nelle difficoltà e nei momenti di aridità. Scegliere di essere fedeli alla preghiera personale dicendo no alle urgenze e alle sollecitazioni del momento significa scegliere la perla preziosa, la parte migliore. La cosa più importante è arrivare a Dio e stare con Lui nonostante tutto. Le anime che consolano maggiormente il Suo cuore sono quelle che lo cercano nell'aridità...che lo cercano per se stesso senza gratificazioni personali. Meglio pregare "male" che non pregare affatto! C'è della gente che non prega nemmeno "male"! Tempo fa ho letto su Santa Teresa D'Avila che soffrì un lungo periodo di aridità spirituale e non riusciva a pregare.... ma rimase tenacemente fedele ai tempi della preghiera solo per tenere compagnia a Gesù. Più tardi Gesù le disse che...le preghiere che aveva gradito maggiormente erano state quelle da lei fatte durante l'aridità....quando rimaneva in chiesa solo a fare presenza...cercando di passare il tempo contando le piastrelle del pavimento. Una preghiera che ha il coraggio della fedeltà e della perseveranza nonostante tutto...che non esita a ricominciare ogni giorno da capo...con umiltà...con sincerità e amore...è una preghiera che matura e si purifica da sola!
Gesù è il Signore Alleluia!

martedì 1 febbraio 2011

Gentile come una colomba!

La tua Gentilezza mi ha reso grande e...
anch' io voglio essere gentile. Non il Fato ma l'Amore è guida alla mia vita. Insegnami Signore, questa tua grazia: quando tempeste e turbini il Tuo Amore mi invia ch'io possa piegarmi in mite sottomissione. Non è per i tuoi servi l'agitarsi o il resistere, ma l'essere come il loro Maestro! Non la forza, non la potenza, ma vince la Tua Gentilezza. Insegnami Signore questa tua grazia. Ed io rimarrò gentile come una colomba. Sei il Fuoco sacro che arde nel mio cuore...Purificami Signore ....
Perfezionami finchè nelle mie fattezze tutti possano
scorgere il Santo Tuo Volto!

Il richiamo del mio Amato!

La Fede è la risposta al richiamo del mio Amore...
E' la visuale del Suo amato Volto. Ciò che fa il cuore contento è rispondere al richiamo dell'Amore.
E'... amare la Tua voce e rispondere: "Eccomi Signore". Come il vento soffia attraverso gli alberi, agitando tutte le foglie...muovimi, o Santo Spirito, come più ti aggrada, il mio cuore si arrende alle Tue parole. La Fede sente il Tuo appello e vi risponde. Ciò che Tu vuoi... io lo voglio, fà che si compia per mezzo mio. La Tua è la mia volontà sono una cosa sola nel Fuoco dell'Amore! "Signore io credo!" Oggi il mio canto d'amore per Te è una melodia dolce e soave... "Signore io obbedisco"! Chiedimi di non lasciarti Anima della mia anima perchè ti amo talmente tanto da mancarmi il fiato....dove vai tu Re dell'Amore là voglio andare anche io...dove Tu abiti io voglio abitare...quelli che ami, anche io voglio amare, tutto quello che vuoi Amore immenso io...lo voglio! Sono la cara Opera Tua ...il mio cuore è trepidante per Te!

lunedì 31 gennaio 2011

Il segreto della felicità: le BEATITUDINI

Ci sono parole di Gesù, che sono rimaste e rimangono nella mente di tutti, a partire da chi ha fede, come 'una traccia di Dio e del Suo pensiero', che va oltre le idee o i disegni degli uomini, che normalmente sono di breve durata e non possono essere la nostra vera storia...
Quelle di Gesù sono le risposte che l'uomo, nel profondo del suo essere, cerca, quando si fa condurre per mano dalla sete di verità e di felicità.
Sono parole, quelle del Maestro, simili ad un eterno arcobaleno, che non sai se parta dalla terra o dal cielo, ma sai che li unisce, infondendo serenità. Ben diverso dai 'fuochi d'artificio' che bucano per un istante il cielo con una luce abbagliante, per poi lasciarti subito e nuovamente nel buio delle illusioni.
Si è scritto tanto sulle Beatitudini, che Gesù lasciò come 'codice' infallibile della felicità e santità, e come 'sentiero' dei passi di vita di chi crede e anche.... se ha buona volontà, di chi dice di non credere! L'uomo è plasmato da Chi, per sua natura, è Beato: Dio. Lui è tutto e lo è sommamente: la più grande ed inimmaginabile ricchezza di cuore che si possa immaginare; l'Amore più grande che si possa ricevere; la Dolcezza e la Pace e la Misericordia, che tutti vorremmo avvolgesse i passi della nostra vita. Non può quindi l'uomo non sentire come 'suo', il desiderio infinito di beatitudine.
Ecco perché il profeta Sofonìa dice:
"Cercate il Signore voi tutti poveri della terra, che seguite i Suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l'umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore". (Sof. 2,3)
Difficile commentare o esprimere tutta la bellezza delle Beatitudini, che sono il segreto della gioia, sulla terra. Ancora prima di considerarne il senso, la voce che le ha proclamate ci sorprende, piena di forza e di poesia: è la voce del Maestro, che per noi le ha formulate e che ci appare nella sicurezza e nella maestà, semplice e sovrana, di chi sa parlare al mondo e guidare i destini dell'umanità. Gesù tiene cattedra sulla montagna: lo circondano i discepoli, futuri apostoli e docenti della terra; poi a circoli sempre più larghi nello spazio e nel tempo, uditori o no, gli uomini tutti: ultimi, oggi, noi stessi. É Cristo che annuncia il suo programma e condensa in sentenze limpide e scultoree tutto il Vangelo. Il Regno della terra e il Regno del cielo, hanno nelle beatitudini il loro codice iniziale e finale.
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli".
(Mt. 5, 1-12)
Chi non ha ascoltato le beatitudini non conosce il Vangelo. Chi non le ha meditate non conosce Cristo. In altre parole, Cristo ha esaltato nelle beatitudini non tanto delle misere condizioni umane, quasi queste fossero fine a se stesse, ma piuttosto ha predicato delle virtù magnifiche, che dalle misere condizioni umane prendono il nome e che mediante quelle possono fare buono e grande e pio l'uomo pellegrino.... e perciò ha fatto scaturire dal suolo arido e sterile delle nostre deficienze e delle nostre sofferenze, stupende energie morali e spirituali; ha portato a termine la scoperta che i più alti spiriti umani avevano intuito, quella del distacco liberatore dai beni della terra, quella della nobiltà sacra e misteriosa del dolore, quella della inestimabile grandezza dei poveri e dei perseguitati, quella dell'eroismo di chi dà la vita per la giustizia e la verità, quella dell'affermazione trionfante che esistono valori, quelli del Regno di Dio, per cui la vita può essere spesa senza timore.
Chi ha compreso questa difficile lezione e l'ha applicata alla propria vita è santo: è il beato, il perfetto. Resta che la lezione è difficile. La perfezione del Vangelo ha queste due facce, una di rinuncia e di penitenza, qui, e una di pienezza e di gioia, là. La parola di Gesù è una spada a due tagli: ferisce e guarisce, esige e regala, addolora e consola.... Purtroppo il mondo che ci circonda e che pare stia voltando le spalle a Cristo, la dimentica, la deride, facendo della felicità presente (ma possiamo chiamare 'felicità' quella momentanea soddisfazione che a volte cerchiamo tanto?) lo scopo prevalente di ogni umana fatica, mentre gli stessi credenti, partiti per portare un ordine cristiano alla nostra società, talora, sembra che non abbiano altre promesse da fare che quelle di un benessere materiale, legittimo sì, e doveroso, ma insufficiente a fare buona e felice l'umanità, e non sanno offrire agli uomini del nostro tempo, le più alte e più vere promesse, quelle dei beni morali, dei beni spirituali, dei beni religiosi.
E allora ricordare e meditare le beatitudini, per capire che qui è l'umanesimo vero, qui il cristianesimo autentico, qui la beatitudine vera."
Che importavano a S.Francesco d'Assisi le ricchezze del mondo, una volta che si era fatto possedere interamente dall'amore di Dio? In lui la povertà diventò totale libertà e piena accoglienza della gioia che solo Cristo sa donare. E fa esplodere la sua irrefrenabile gioia nel cantico delle creature, che sembra davvero un'aggiunta alle beatitudini di Gesù.
Forse fa impressione l'arroganza di chi mostra il culto del benessere, senza che nemmeno lo sfiori il dubbio che tante volte il suo 'star bene' è un furto che crea poveri, non di spirito, ma di pane e di vita.... Sono comunque 'i poveri', tutti i poveri, gli umili, coloro nei quali Cristo si è identificato... Se vogliamo conoscere la sospirata felicità, che davanti a Dio diventa santità, occorre almeno `sfiorarle', le beatitudini, per capire che sono la sola via alla vera nostra realizzazione e cosi sapremo voltare le spalle alle 'beatitudini bugiarde del nostro tempo'...ne avremo la forza, con l'aiuto di Dio. Ne vale la pena per non diventare schiavi del mondo e delle sue mode.

La danza della vita!

Gesù, Amore immenso, donaci la voglia di danzare la vita con Te! abbiamo dimenticato la musica... Abbiamo dimenticato che la vita è danzare sulle tue braccia, che i tuoi disegni d'amore sono di una fantasia impensabile! Noi siamo pronti a danzarti la vita come una festa senza fine...come una danza gioiosa tra le braccia della tua Grazia... sulla musica universale dell'Amore! Invitaci Anima della mia anima ... invita tutti alla tua festa!