L'Armonia di Dio!

Il Suo Amore ha suoni armonici tanto vari quanto potenti. per sentirli, bisogna vivere in sintonia costante e profonda con Lui.
Allora la sinfonia si sviluppa in variazioni molteplici nell'intimo del cuore che canta all'unisono con il Suo.
La voce della persona che sta cantando è fervore di santo amore! Dedicare a Dio
L'intimità con Lui non stanca e non affatica mai.
Chiamiamolo con fede e fiducia, e ritroveremo il seguito della melodia interiore.



mercoledì 30 aprile 2008

Mia forza e mio canto.....


Io dirò quel giorno:
"Ti ringrazio, Signore
eri in collera con me,
ma la tua collera
si è calmata".
Ecco, Dio mio sei tu la
mia salvezza;
io confiderò in te
e mai temerò,
perchè mia forza e mio canto
sei Tu Signore,
Sei il mio Dio e ti voglio lodare
ed esaltare per sempre!

La vera gioia....


Lo sappiamo bene:
La vera gioia è Gesù.
Il vero e sostanziale Alleluia
nel seno del Padre, è Lui
e non c'è niente che che Egli desideri di più,
quanto renderci partecipi della Sua gioia immensa.
Perchè tanti uomini sono tristi, dal momento
che sono stati creati per la gioia?
Alcuni sono schiacciati dalle preoccupazioni
della vita materiale,
mentre basterebbe affidarsi alla Sua Provvidenza
per trovare almeno la serenità.
Altri sono dominati dall'orgoglio sfrenato,
dall'ambizione delusa e deludente,
dalla gelosia acida ed esacerbante,
dalla ricerca spasmodica dei beni temporali
che non sono mai sufficienti a saziare la loro anima.
Altri sono vittime della febbre sensuale
che rende i loro cuori impermeabili
al gusto delle cose spirituali.
Altri infine, non avendo saputo comprendere
la pedagogia d'amore che ogni
sofferenza rappresenta,
si rivoltano contro di essa,
rompendosi la testa contro gli ostacoli
invece di abbandonarli alle Sue spalle,
dove troverebbero consolazione e conforto e
imparerebbero a valorizzare la loro croce
e a lasciarsi da essa portare,
invece che esserne schiacciati.

martedì 29 aprile 2008

Come uccellini....


"Come può un'anima così imperfetta come la mia
aspirare a possedere la pienezza dell'Amore? O Gesù, mio primo, mio solo Amico, tu che io amo UNICAMENTE, dimmi che mistero è questo?
Perché non riservi queste immense aspirazioni alle grandi anime, alle
Aquile che si librano nelle altezze?... Io mi considero invece un
debole uccellino coperto solo da una leggera lanugine. Non sono
un'aquila: dell'aquila ho semplicemente gli occhi e il cuore perché,
nonostante la mia piccolezza estrema,
oso fissare il Sole divino, il Sole dell'Amore
e il mio cuore sente dentro di sé tutte le aspirazioni dell'aquila.
L'uccellino vorrebbe volare verso quel Sole brillante che
affascina i suoi occhi, vorrebbe imitare le Aquile sue sorelle che vede
elevarsi fino al focolare divino della Santissima Trinità...
Ahimé, tutto ciò che riesce a fare è sollevare le sue piccole ali!
Ma alzarsi in volo, questo non è nelle sue piccole possibilità!
Che ne sarà di lui?
Morirà dal dispiacere vedendosi così impotente?...
Oh, no!
L'uccellino non si affliggerà nemmeno.
Con un abbandono audace, vuole
restare a fissare il suo Sole divino.
Niente potrebbe spaventarlo:
né il vento, né la pioggia.
E se nubi oscure vengono a nascondere l'Astro
dell'Amore, l'uccellino non cambia posto,
sa che al di là delle nubi
il suo Sole brilla sempre,
che il suo splendore non potrebbe eclissarsi
neanche un momento.
Talvolta, è vero, il cuore dell'uccellino è
assalito dalla tempesta:
gli sembra di non credere che esista altro
se non le nubi che lo avvolgono.
E' quello il momento della gioia perfetta
per il povero debole esserino.
Che felicità per lui restare là ugualmente,
fissare la luce invisibile che si nasconde alla sua fede!!!...
Gesù, fin qui capisco il tuo amore per l'uccellino,
poiché egli non si allontana da te...
Ma io lo so e anche tu lo sai:
spesso l'imperfetta creaturina,
pur restando al suo posto (cioè sotto i raggi
del Sole), si lascia un po' distrarre
dalla sua unica occupazione.
Prende un granellino a destra e a sinistra, corre dietro a un
vermiciattolo; poi, quando incontra una piccola pozzanghera,
si bagna le penne appena spuntate;
vede un fiore che gli piace e il suo piccolo
spirito si occupa di quel fiore.
Insomma, non potendo librarsi come le
aquile, il piccolo uccellino si occupa ancora
delle piccolezze della terra.
Eppure, dopo tutte queste birichinate, invece di andare a
nascondersi in un angolo a piangere
la sua miseria e morire di pentimento,
l'uccellino si gira verso il suo amato Sole,
presenta ai suoi raggi benefici le sue alucce bagnate,
geme come la rondine
e nel suo dolce canto egli ha fiducia,
egli racconta una per una le sue
infedeltà, pensando nel suo abbandono
temerario di acquistare più potere,
di attirare più pienamente l'amore di Colui
che non è venuto a chiamare i giusti ma i peccatori...
Se l'Astro adorato resta sordo ai
cinguetti lamentosi della sua creaturina,
se resta velato, ebbene,
la creaturina resta bagnata,
accetta di essere intirizzita di freddo
e si rallegra anche di questa sofferenza
che comunque ha meritata!...
O Gesù, come è felice il tuo uccellino di essere debole e piccolo!
Che ne sarebbe di lui se fosse grande?
Mai avrebbe l'audacia di comparire alla
tua presenza, di sonnecchiare davanti a te!...
Sì, anche questa è una
debolezza dell'uccellino quando vuole fissare il Sole divino
e le nubi gli impediscono di vedere anche un solo raggio:
suo malgrado gli si
chiudono gli occhietti, la sua testolina si nasconde sotto l'aluccia
e il povero esserino si addormenta,
credendo di fissare sempre il suo Astro amato.
Al suo risveglio, non si affligge, il suo cuoricino resta
in pace, ricomincia il suo compito d'amore,
invoca gli angeli e i santi
che si innalzano come Aquile verso la Fornace divorante,
oggetto del suo desiderio e le Aquile
si muovono a pietà del loro fratellino,
lo proteggono, lo difendono,
mettono in fuga gli avvoltoi che vorrebbero divorarlo.
Gli avvoltoi, immagine dei demoni, l'uccellino non li teme:
non è affatto destinato a diventare loro preda,
bensì preda dell'Aquila che egli contempla
al centro del Sole dell'Amore.
O Verbo divino,
sei tu l'Aquila adorata che amo e che mi attira;
sei tu che, lanciandoti verso la terra d'esilio,
hai voluto soffrire e morire
per attirare le anime fino al seno
dell'eterna Fornace della beata Trinità;
sei tu che, risalendo verso la Luce inaccessibile
che sarà ormai la tua dimora,
resti ancora nella valle di lacrime,
nascosto sotto l'apparenza di un'ostia bianca!...
Aquila eterna, tu vuoi nutrire della tua
sostanza divina proprio me, povero piccolo essere, che tornerei nel
nulla se il tuo sguardo divino non mi donasse la vita
in ogni istante!...
O Gesù, lasciami nell'eccesso della mia riconoscenza,
lasciami dire che il tuo amore arriva alla follia!...
Come vuoi che, davanti a questa follia,
il mio cuore non si slanci verso di te?
Come potrebbe avere limiti la mia fiducia?...
Ah, per te, lo so, anche i santi hanno fatto follie,
hanno fatto grandi cose,
perché erano aquile!...
Gesù, io sono troppo piccola per fare grandi cose!
E la mia follia è di sperare che il tuo Amore mi accetti come vittima!...
La mia follia consiste nel supplicare
le aquile mie sorelle di concedermi la
grazia di volare verso il Sole dell'Amore
con le stesse ali dell'Aquila divina!...
Per tutto il tempo che vorrai, o mio Amato,
il tuo uccellino resterà senza forze e senza ali,
egli terrà sempre gli occhi fissi su di te:
vuole essere affascinato dal tuo sguardo divino,
vuole diventare la preda del tuo Amore!...
Un giorno, ne ho la speranza,
Aquila adorata, tu verrai a prendere il tuo uccellino e,
risalendo con lui
alla Fornace dell'Amore, lo immergerai per l'eternità
nell'Abisso ardente di quell'Amore
al quale si è offerto come vittima!..."

lunedì 28 aprile 2008

Non vantarti mai...


Così dice il Signore:
"Non vantarti della tua saggezza
e non vantarti della tua forza,
non vantarti delle tue ricchezze ma,
se vuoi gloriarti, vantati di questo:
di avere senno e di conoscere me.
Perchè Io Sono il Signore
che agisce con Misericordia,
con Diritto e Giustizia,
di questo cose mi compiaccio".
Chi si vanta, si vanti nel Signore,
perchè non colui che si raccomanda
da se viene approvato ma,
colui che il Signore raccomanda.
Rallegrati delle tue umili condizioni,
e sarai elevato!

domenica 27 aprile 2008

Il buon Pastore...


Io Sono la porta,
se tu entri attraverso me sarai salvo,
entrerai e uscirai e troverai pascolo.
Io sono venuto perchè tu abbia la vita,
Io Sono il buon Pastore
tu mi conosci, ed io conosco te,
spera in me, riacquista la forza,
metti le ali come aquila,
corri senza affannarti,
cammina senza stancarti
Io ti ristorerò anima stanca:
ti indicherò la via della Sapienza,
ti guiderò per i sentieri
di rettitudine,
per la mia Fedeltà la mia Grazia
e il mio Nome.
Spera in me, appoggiati a me
quando ti trovi nel deserto:
tu sei nelle mie mani.
Chiedimi di abitare nella mia casa
per gustare la mia dolcezza
e anche la tua voce
riacquisterà la gioia!

Ti Amo Gesù......


Ti Amo Signore
perchè ascolti
il grido della mia preghiera.
Su di me hai teso l'orecchio
nel giorno in cui ti ho invocato,
nella Tua Misericordia ho confidato,
mi hai liberato dalla morte
perchè io cammini alla Tua presenza.
Asciughi le lacrime dal mio volto,
perchè le cose di prima sono passate.
Sono certa di contemplare la Tua bontà.
Io grido a Te,
sei Tu il mio Rifugio.