Dal giorno dell’Ascensione di Gesù essi aspettavano in preghiera l’adempimento della promessa che Gesù aveva loro fatto: l’effusione dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo di Dio scende a Pentecoste sui discepoli di Gesù e fa di questo piccolo gruppo di credenti una comunità piena di energia, ardita ed impegnata per annunciare l’Evangelo al mondo intero. La forte esperienza che questi primi cristiani fanno nel giorno di Pentecoste, però, non riguarda loro soltanto, ma è qualcosa che può essere condiviso da cristiani di ogni tempo e paese. Infatti, come dice l’apostolo Pietro nello stesso suo discorso di Pentecoste: "…per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà" (At. 2:39).
Molti cristiani hanno celebrato questo avvenimento solo come una "ricorrenza".
Noi stessi spesso non ci rendiamo conto di come la promessa della potenza dello Spirito Santo riguardi anche noi! E’ come se noi, una volta l’anno, celebrassimo la scoperta dell’energia elettrica e facessimo grandi feste in onore dell’ENEL e poi continuassimo a stare al lume di candela, totalmente inconsapevoli di cosa l’energia elettrica potrebbe fare per noi! Noi cristiani oggi assomigliano spesso a quei credenti della città di Efeso incontrati un giorno da Paolo e ai quali l’apostolo aveva fatto la domanda: " Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?" Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo". Ed egli disse: "quale battesimo avete ricevuto?" "Il battesimo di Giovanni", risposero. Disse allora Paolo: "Giovannibattezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini!" (At. 19:1-7)
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