L'Armonia di Dio!

Il Suo Amore ha suoni armonici tanto vari quanto potenti. per sentirli, bisogna vivere in sintonia costante e profonda con Lui.
Allora la sinfonia si sviluppa in variazioni molteplici nell'intimo del cuore che canta all'unisono con il Suo.
La voce della persona che sta cantando è fervore di santo amore! Dedicare a Dio
L'intimità con Lui non stanca e non affatica mai.
Chiamiamolo con fede e fiducia, e ritroveremo il seguito della melodia interiore.



martedì 1 febbraio 2011

Gentile come una colomba!

La tua Gentilezza mi ha reso grande e...
anch' io voglio essere gentile. Non il Fato ma l'Amore è guida alla mia vita. Insegnami Signore, questa tua grazia: quando tempeste e turbini il Tuo Amore mi invia ch'io possa piegarmi in mite sottomissione. Non è per i tuoi servi l'agitarsi o il resistere, ma l'essere come il loro Maestro! Non la forza, non la potenza, ma vince la Tua Gentilezza. Insegnami Signore questa tua grazia. Ed io rimarrò gentile come una colomba. Sei il Fuoco sacro che arde nel mio cuore...Purificami Signore ....
Perfezionami finchè nelle mie fattezze tutti possano
scorgere il Santo Tuo Volto!

Il richiamo del mio Amato!

La Fede è la risposta al richiamo del mio Amore...
E' la visuale del Suo amato Volto. Ciò che fa il cuore contento è rispondere al richiamo dell'Amore.
E'... amare la Tua voce e rispondere: "Eccomi Signore". Come il vento soffia attraverso gli alberi, agitando tutte le foglie...muovimi, o Santo Spirito, come più ti aggrada, il mio cuore si arrende alle Tue parole. La Fede sente il Tuo appello e vi risponde. Ciò che Tu vuoi... io lo voglio, fà che si compia per mezzo mio. La Tua è la mia volontà sono una cosa sola nel Fuoco dell'Amore! "Signore io credo!" Oggi il mio canto d'amore per Te è una melodia dolce e soave... "Signore io obbedisco"! Chiedimi di non lasciarti Anima della mia anima perchè ti amo talmente tanto da mancarmi il fiato....dove vai tu Re dell'Amore là voglio andare anche io...dove Tu abiti io voglio abitare...quelli che ami, anche io voglio amare, tutto quello che vuoi Amore immenso io...lo voglio! Sono la cara Opera Tua ...il mio cuore è trepidante per Te!

lunedì 31 gennaio 2011

Il segreto della felicità: le BEATITUDINI

Ci sono parole di Gesù, che sono rimaste e rimangono nella mente di tutti, a partire da chi ha fede, come 'una traccia di Dio e del Suo pensiero', che va oltre le idee o i disegni degli uomini, che normalmente sono di breve durata e non possono essere la nostra vera storia...
Quelle di Gesù sono le risposte che l'uomo, nel profondo del suo essere, cerca, quando si fa condurre per mano dalla sete di verità e di felicità.
Sono parole, quelle del Maestro, simili ad un eterno arcobaleno, che non sai se parta dalla terra o dal cielo, ma sai che li unisce, infondendo serenità. Ben diverso dai 'fuochi d'artificio' che bucano per un istante il cielo con una luce abbagliante, per poi lasciarti subito e nuovamente nel buio delle illusioni.
Si è scritto tanto sulle Beatitudini, che Gesù lasciò come 'codice' infallibile della felicità e santità, e come 'sentiero' dei passi di vita di chi crede e anche.... se ha buona volontà, di chi dice di non credere! L'uomo è plasmato da Chi, per sua natura, è Beato: Dio. Lui è tutto e lo è sommamente: la più grande ed inimmaginabile ricchezza di cuore che si possa immaginare; l'Amore più grande che si possa ricevere; la Dolcezza e la Pace e la Misericordia, che tutti vorremmo avvolgesse i passi della nostra vita. Non può quindi l'uomo non sentire come 'suo', il desiderio infinito di beatitudine.
Ecco perché il profeta Sofonìa dice:
"Cercate il Signore voi tutti poveri della terra, che seguite i Suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l'umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore". (Sof. 2,3)
Difficile commentare o esprimere tutta la bellezza delle Beatitudini, che sono il segreto della gioia, sulla terra. Ancora prima di considerarne il senso, la voce che le ha proclamate ci sorprende, piena di forza e di poesia: è la voce del Maestro, che per noi le ha formulate e che ci appare nella sicurezza e nella maestà, semplice e sovrana, di chi sa parlare al mondo e guidare i destini dell'umanità. Gesù tiene cattedra sulla montagna: lo circondano i discepoli, futuri apostoli e docenti della terra; poi a circoli sempre più larghi nello spazio e nel tempo, uditori o no, gli uomini tutti: ultimi, oggi, noi stessi. É Cristo che annuncia il suo programma e condensa in sentenze limpide e scultoree tutto il Vangelo. Il Regno della terra e il Regno del cielo, hanno nelle beatitudini il loro codice iniziale e finale.
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli".
(Mt. 5, 1-12)
Chi non ha ascoltato le beatitudini non conosce il Vangelo. Chi non le ha meditate non conosce Cristo. In altre parole, Cristo ha esaltato nelle beatitudini non tanto delle misere condizioni umane, quasi queste fossero fine a se stesse, ma piuttosto ha predicato delle virtù magnifiche, che dalle misere condizioni umane prendono il nome e che mediante quelle possono fare buono e grande e pio l'uomo pellegrino.... e perciò ha fatto scaturire dal suolo arido e sterile delle nostre deficienze e delle nostre sofferenze, stupende energie morali e spirituali; ha portato a termine la scoperta che i più alti spiriti umani avevano intuito, quella del distacco liberatore dai beni della terra, quella della nobiltà sacra e misteriosa del dolore, quella della inestimabile grandezza dei poveri e dei perseguitati, quella dell'eroismo di chi dà la vita per la giustizia e la verità, quella dell'affermazione trionfante che esistono valori, quelli del Regno di Dio, per cui la vita può essere spesa senza timore.
Chi ha compreso questa difficile lezione e l'ha applicata alla propria vita è santo: è il beato, il perfetto. Resta che la lezione è difficile. La perfezione del Vangelo ha queste due facce, una di rinuncia e di penitenza, qui, e una di pienezza e di gioia, là. La parola di Gesù è una spada a due tagli: ferisce e guarisce, esige e regala, addolora e consola.... Purtroppo il mondo che ci circonda e che pare stia voltando le spalle a Cristo, la dimentica, la deride, facendo della felicità presente (ma possiamo chiamare 'felicità' quella momentanea soddisfazione che a volte cerchiamo tanto?) lo scopo prevalente di ogni umana fatica, mentre gli stessi credenti, partiti per portare un ordine cristiano alla nostra società, talora, sembra che non abbiano altre promesse da fare che quelle di un benessere materiale, legittimo sì, e doveroso, ma insufficiente a fare buona e felice l'umanità, e non sanno offrire agli uomini del nostro tempo, le più alte e più vere promesse, quelle dei beni morali, dei beni spirituali, dei beni religiosi.
E allora ricordare e meditare le beatitudini, per capire che qui è l'umanesimo vero, qui il cristianesimo autentico, qui la beatitudine vera."
Che importavano a S.Francesco d'Assisi le ricchezze del mondo, una volta che si era fatto possedere interamente dall'amore di Dio? In lui la povertà diventò totale libertà e piena accoglienza della gioia che solo Cristo sa donare. E fa esplodere la sua irrefrenabile gioia nel cantico delle creature, che sembra davvero un'aggiunta alle beatitudini di Gesù.
Forse fa impressione l'arroganza di chi mostra il culto del benessere, senza che nemmeno lo sfiori il dubbio che tante volte il suo 'star bene' è un furto che crea poveri, non di spirito, ma di pane e di vita.... Sono comunque 'i poveri', tutti i poveri, gli umili, coloro nei quali Cristo si è identificato... Se vogliamo conoscere la sospirata felicità, che davanti a Dio diventa santità, occorre almeno `sfiorarle', le beatitudini, per capire che sono la sola via alla vera nostra realizzazione e cosi sapremo voltare le spalle alle 'beatitudini bugiarde del nostro tempo'...ne avremo la forza, con l'aiuto di Dio. Ne vale la pena per non diventare schiavi del mondo e delle sue mode.

La danza della vita!

Gesù, Amore immenso, donaci la voglia di danzare la vita con Te! abbiamo dimenticato la musica... Abbiamo dimenticato che la vita è danzare sulle tue braccia, che i tuoi disegni d'amore sono di una fantasia impensabile! Noi siamo pronti a danzarti la vita come una festa senza fine...come una danza gioiosa tra le braccia della tua Grazia... sulla musica universale dell'Amore! Invitaci Anima della mia anima ... invita tutti alla tua festa!

venerdì 28 gennaio 2011

Per non dimenticare....Mai!

Tutti siamo innocenti e deboli, tutti respiriamo la stessa aria, molti
abbiamo fede nello stesso Dio. Tutti siamo uguali,

tutti dobbiamo morire,
nulla resta delle ricchezze, della gloria, del potere. Perché allora la
gente si aggrappa tanto disperatamente a questi beni terreni?
E perché coloro che hanno molto di più di quanto è necessario non danno il
superfluo ai loro fratelli?
Perché per qualcuno la vita deve essere così dura?
Tutti possiamo subito cominciare a cercare di cambiare il mondo, un poco per volta. Diamo: Nessuno è mai diventato povero per aver dato.
Se lo faremo, fra qualche generazione nessuno dovrà provar compassione per i bimbi poveri, perché di gente povera non ce ne sarà più. Dio ci ha dato quanto basta per tutti: siamo noi che dobbiamo cominciare a dividercelo con giustizia. (Anna Frank)

martedì 25 gennaio 2011

L'intimità con Te....

Quanta gioia nel vivere in intimità con Dio...nel fare della propria vita un cuore a cuore, uno scambio d'amore con il Divin Maestro... Credere che un essere che si chiama Amore abita in noi ogni istante del giorno e della notte e...domanda di vivere in intimità con Lui è ciò che ha fatto della mia vita un cielo anticipato....e l'abbandono del mio cuore!

lunedì 24 gennaio 2011

Occorre cambiare mentalità per...seguire Gesù!

A trent'anni così è nella tradizione Gesù lascia alle spalle il lungo silenzio della sua vita nascosta, nell'umiltà della vita quotidiana, a Nazareth.
Una vita semplice la Sua, scandita dalle ore del lavoro e del riposo, come la viviamo tutti.
Una vita certamente intensa interiormente, tutta tesa a capire, accogliere e vivere la missione, che il Padre Gli aveva affidato. Lui, Gesù, era ed è il segno dell'Amore di Dio per noi e tra noi.
E Lui, con la sua vita, doveva iniziare la 'nuova creazione', dopo il disastro provocato dalla superbia dell'uomo, con il peccato originale.
La 'nuova creazione' era ridonare all'umanità, ad ogni uomo, la sua vera immagine 'a somiglianza di Dio' e riammetterlo nel Suo Regno. Si ha come l'impressione che Gesù non avesse fretta ...come accade invece sempre a noi non facesse nulla per accelerare la novità del Regno.
Si lascia 'smuovere' nel momento in cui Giovanni Battista, l'ultimo profeta, mandato a preparare le vie del Signore e questa volta a indicare la presenza del Messia grida dal deserto la Sua venuta e, in preparazione ad essa, invita tutti ieri e oggi a cambiare mentalità e vita, senza eccezioni. Non era e non è possibile accogliere il Cristo, seguirLo con fedeltà, calcando piste che nulla hanno a che fare con Dio. E Giovanni esprimeva questa volontà di cambiamento con un segno ricco di significati biblici: battesimo di penitenza ed il battesimo nell'acqua. Immergersi nel Giordano voleva proprio significare farsi lavare da ogni atteggiamento contrario alla volontà di. Dio. Anche Gesù, abbiamo visto domenica scorsa, si fa battezzare.
Intanto Giovanni viene arrestato, perché era una voce che dava fastidio, per cui conveniva che tacesse, gettandolo nel fondo di una prigione. Erode non sapeva, che quella voce non poteva, essere affossata, né tantomeno messa a tacere ... Anche oggi in tanti modi si tenta di mettere a tacere ogni voce di libertà... a volte semplicemente non dando spazio, ignorandola, cercando di appannarla. Sono i tanti silenzi imposti anche oggi, dando spazio a tante parole vuote, inutili, se non dannose. Ma succede che più si cerca di ignorare o mettere a tacere la voce di Dio, tanto più questa diventa incisiva e forte. Non si può far tacere Dio.
Basta pensare a tanti fratelli e sorelle che dall'inaffidabile intolleranza, dai governi autoritari si cerca di mettere a tacere il loro 'silenzio' grida!
Quante volte, forse, è capitato anche a noi che, travolti dal grande rumore del mondo, nei momenti della sofferenza e della solitudine, nel silenzio, abbiamo sentito la profonda. 'sete' di udire parole vere, quelle che, se accolte, fanno ritrovare la bellezza dell'aria pulita, che ridona il respiro. È dannoso il rumore del mondo... ma ci sono sempre, e per tutti, momenti di silenzio, in cui ci si pongono i grandi problemi della vita.
Così racconta il Vangelo :
"Gesù, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, e, lasciata Nazareth, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zabulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 'Il paese di Zabulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce: su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata'. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: 'Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino". (Mt. 4, 12-17)
Vorremmo fermare la nostra storia qui per un momento: noi ci diciamo cristiani, ossia seguaci di Gesù, ma con troppa facilità, forse, 'usiamo', sbandierando a proposito e a sproposito questa qualifica, che invece comporta grandissima responsabilità.
Gesù inizia la sua missione tra dì noi, subito richiamando quanti avrebbe incontrato, con una parola di grande spessore nella fede: `Convertitevi!'. Sappiamo tutti che 'siamo figli di Adamo', ossia andiamo fuori strada facilmente. Con il Battesimo, che abbiamo ricevuto, dovremmo invece percorrere i sentieri che portano a Dio e sono le vie dei figli di Dio.
Ma basta dare un'occhiata seria alla vita e ci accorgiamo che, da soli restiamo peccatori incalliti, e, quando va bene, e ci sostiene la Grazia, almeno siamo in ricerca di conversione.
Ma quanta gente si pone questa necessità ed urgenza di ricerca?
Non è facile uscire da questo mondo, che pure è disinteressato alla nostra vera felicità ed è tutto intento ad offrirci solo quello che poi crea in noi tanto vuoto.
È lo stesso mondo che ha trovato Gesù nell'iniziare la Sua missione tra di noi... un mondo con una mentalità che doveva essere cambiata, se si voleva entrare nel Suo Mondo, che è il Regno dei Cieli. Tutto questo vale anche per noi, oggi.
Per arrivare al cambiamento non rimaneva e non rimane che 'convertirsi': `Convertitevi ci chiede perché il Regno dei Cieli è vicino'.
E' come ad indicare la novità di vita, seguendoLo, il Vangelo riporta la chiamata di quelli che saranno i Suoi apostoli: "Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti, perché erano pescatori. E disse loro: 'Seguitemi, vi farò pescatori di uomini. Ed essi, subito, lasciate le reti, Lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti e li chiamò. Ed essi, subito, lasciata la barca e il padre Lo seguirono. E percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle sinagoghe e predicando la Buona Novella del Regno e curando ogni sorta di malattie ed infermità nel popolo". (Mt. 4, 18-23) Cosi Gesù dà inizio alla Sua missione tra di noi, chiamando vicino a Sé, 'per poi mandarli', quelli che 'ha scelto' come Apostoli. E' davvero impressionante come abbiano lasciato tutto, per seguirLo. Una grande lezione di fiducia, di abbandono e di pronto "si" a Chi avrebbe fatto di loro, poveri pescatori, le 'colonne' della Sua Chiesa.
Non ci resta che stupirci, ringraziare e prendere esempio.