
Voglio rivolgermi a te, Signore, ma non userò parole..mi servirò del dono che tu stesso mi hai donato,
di quel talento che si esprime al posto mio e chiede solo di essere ascoltato..
un talento che si muove nel silenzio e che nel silenzio troverà espansione,
da un pianissimo a un crescendo..
da una preghiera sussurrata ad un urlo a piena voce..
dal suono di un unico strumento alla sinfonia di un’orchestra intera.
Se la musica, Signore, è il mio talento, se questo è il dono tuo per me non mi occorre altro per parlarti.
Da ogni nota ti giungerà un messaggio, una richiesta, un grazie, un grido di dolore
e in una nota che potrà sembrarti vuota troverai quello che ho da dirti e quello che ho da darti.
La musica ha solo sette note, ma son bastate per le grandi opere e da quelle sette note,
basse, alte o anche stonate, volerà a te la mia preghiera.
Quando incontrerò una pausa mi fermerò a pensarti e alla nota successiva
continuerò a suonare per pregarti ancora.
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